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lunedì 1 ottobre 2012

soddisfazioni ed egoismi

Finalmente E. è tornata dopo quasi un mese di assenza. 

Un mese nel quale più volte mi sono chiesta se Cookie si sarebbe scordato velocemente di lei, e al suo ritorno sarebbe stato un disastro, visto che subito dopo si sarebbe ritrovato solo con lei. E questo mi dava tanta ansia, da sommare a quella di ritornare a lavoro, che sappiamo tutte come sto prendendo e non vi tedierò oltre, se non per dirvi come è andato il rientro.

Un mese nel quale non sapevo se ce l'avrei fatta da sola con lui. Io che sono incapace di curare una pianta. Ve l'ho mai detto che ho fatto morire nel giro di una settimana un'ortensia? Calcolando che è una pianta resistente a tutte le avversità - tanto è vero che viene piantata in molti giardini e lasciata a se stessa -bisogna dire che ci vuole talento per farla fuori in poco tempo. Non ho il pollice nero, nel senso che proprio non ne sono dotata, di pollice dico. Ecco, ora immaginatemi sola alle prese con lo svezzamento e un bimbo sempre più bisognoso di attenzioni. E una casa, certo. E un marito. E suocera e mamma. Ho reso l'idea?

E, invece, Cookie non solo ha riconosciuto E. all'istante, ma è stato da subito più tranquillo. Come se finalmente avesse fatto quadrare quel cerchietto nella sua testa: Mamma, Papà, nonni e E. Ecco, chi gli mancava per ritornare alla normalità. 

Sono più serena per lui, meno per me, ma questo credo sia frutto del mio egoismo. Sono io che non vorrei lasciarlo mai, tenerlo sempre accanto a me, stretto al mio petto, essere l'unica per lui. Che poi è sempre un ometto, e si sa che presto il suo cuore verrà rubato da qualche sciacquetta ragazzina appena impara a sporgersi un pochettino dal suo passeggino.
Ma sapete che c'è? Noi questo mese siamo stati benissimo. Ho superato qualsiasi miglior aspettativa avessi su me stessa. Ho fatto pappe, svezzato Cookie, organizzato le nostre giornate, gestito suocera e mamma con apertura mentale e comprensione (sì davvero mi ci sono messa d'impegno), e ci siamo anche divertiti. Tutti.

Allora capite bene perché sia così dura ora. Ma come molte di voi mi hanno fatto capire con i vostri meravigliosi commenti e citando il Papà che ormai lo ripete tipo mantra: "Tu non sei così, tu non sei solo la mamma di Cookie, tu sei tanto altro, molto altro". 

E allora tocca rientrare in quei tacchi meravigliosi che han preso polvere durante l'inverno da panzona, rimettermi la giacca, riabbracciare il mio porta documenti in pelle con le mie iniziali (che ho una passione per la personalizzazione) e andare. Correre, giocare all'acrobata. 


16 commenti:

  1. Brava!!! Che bella la tua grinta! Evviva i tacchi! :)

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  2. Ce la puoi fare, ce la puoi fare, ce la puoi fare...
    Il tuo mantra!!!

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    1. "ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare" grazie e io ripeto intanto.

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  3. Mi sembra di vedermi quando sono tornata a casa con mia figlia. Oddio, ma me la date da portare a casa? Siete sicuri? Hahah. Poi invece, un po' alla volta, si impara (anche se ci sono alcune mamme che sembra non abbiano fatto altro, fin dal primo giorno), le cose cominciano a girare. Perciò, adesso, ritorna su quel filo e comincia a giocare all'acrobata. Io spero che si riesca, prima o poi, a rendere quel filo una bel solido punto di appoggio.

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    1. anche io. Che poi ci vorrebbe solo un po' di apertura mentale e fiducia.

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  4. Benvenuta nel club! Sarà dura divertente doloroso gratificante e pieno di vita!!! È soprattutto scoprirai la gioia immensa e infinita di tornare da lui dopo una giornata di lavoro e neuroni in moto.. È la magia delle energie che rinascono appena vedrai il suo sorriso!!

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    1. beh sono contenta di far parte di un club dove c'è empatia!!!! grazie!

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  5. Vai e spacca tutto!!! Inizia questa avventura con la consapevolezza che puoi sempre cambiare direzione....ma non partire con pregiudizio!!!

    Baciiiii

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  6. Certo che ce la farai. Ci vorrà solo un pò di adattamento alla nuova vita e ai nuovi ritmi. Il fatto è che, con la nascita di un figlio, le priorità sono stravolte. Noi non siamo più quelle di prima e la vita che ci eravamo scelte, molte volte, diventa impossibile da proseguire. Sono tornata al lavoro dopo appena un mese dalla nascita di mio figlio. Sono una libera professionista, il che equivale a lavorare senza orari e senza "privilegi". E' stata dura, devo ammetterlo. Staccarmi da lui, difficilissimo, anche perchè lo allattavo al seno e l'organizzazione quotidiana era sempre più complicata. Sono passati due anni oramai e posso dire di avercela fatta, ricalibrando un pò tutto, orari in primo luogo. Spesso torno a casa la sera stravolta, e mi domando se quello che faccio è giusto, per lui ma anche per me. Mi viene la voglia di mollare tutto, poi stringo i denti e vado avanti. ...un abbraccio solidale. Piacere sono Mamma Piky

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    1. "Noi non siamo più quelle di prima e la vita che ci eravamo scelte, molte volte, diventa impossibile da proseguire [...] Mi viene la voglia di mollare tutto, poi stringo i denti e vado avanti" esattamente quello che provo in questo momento. Grazie dell'abbraccio, ne ho bisogno.

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  7. Hai detto bene! Sarà come fare le acrobazie e sarà stimolante, emozionante, faticoso, snervante, gratificante e potrei continuare all'infinito..
    Ti faccio un enorme in bocca al lupo!

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  8. Beh, se sei riuscita a conciliare figlio marito mamma e suocera, uscendone non solo viva ma pure divertita, allora sì che ce la puoi fare.
    Forza e coraggio, che non sei sola ;)

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    1. grazie. E si vede che ci tenevo proprio... oggi mi chiedo come ho fatto!

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