Da quando siamo arrivati a Bruxelles sono stata più volte accusata di avere degli atteggiamenti tipici della 'mamma italica'. Troppo ansiosa, troppo protettiva, troppo allarmista. Insomma, una mamma dagli istinti fuori misura.
Quando a 10 giorni dal trasferimento in questa città ho acconsentito a mandare Cookie al nido, manifestando qualche - legittima secondo me - preoccupazione sul modo in cui lo avrebbero trattato e lui avrebbe reagito, mi è stato detto che ero in preda all'ansia. Lasciamo stare che il francese lo parlavo e lo capivo malissimo e Jola (la capa del nido) parla solo questa lingua, pure piuttosto veloce.
Il primo giorno d'asilo mi sono chiusa la porta alle spalle con un Cookie in preda ad un pianto isterico, e mi sono appoggiata al portone sospirando, provando un grande senso di colpa. E lì il Papà a dirmi: "non ti ci facevo così protettiva!"
E devo ammettere che ultimamente se Cookie comincia a non sentirsi tanto bene, sono la prima che vuole correre dal dottore. Anche se per 'non tanto bene' intendo la terribile triade 'raffreddore-tosse-bronchi intasati'.
Ebbene, mi ero quasi convinta che in effetti ero io ad essere un pochino apprensiva fin quando non ho cominciato a frequentare le mamme del parco. Tutte assolutamente non italiane (molte americane e tedesche) che, udite udite, sono tutte assolutamente chioccia, che più chioccia non si può.
C'è quella che non manda il bimbo al nido più di due volte a settimana perché si sente troppo in colpa, perché non può sentire che ha pianto mentre lei non c'era. E tanti cavoli se - come per sua stessa ammissione - cresce mammone e lei non ha tempo per fare altro, fosse anche occuparsi degnamente della casa.
E c'è anche quella che la bimba non la manda proprio al nido perché se no lei non sa che fare tutto il giorno. Vi giuro che mi ha detto così. Ma un po' di shopping, un pranzo con un'amica, un corso anche solo d'uncinetto, no??
C'è poi quella che la bimba ha appena 38 di febbre e non sa se, nell'ordine: 1. chiamare un altro dottore per avere un'altra opinione sul da farsi (credo che il primo l'abbia allegramente mandata a quel paese), 2. chiamare tutte le donne con bimbi che conosce per farsi consigliare (ovviamente dopo aver già usufruito di tutte le risposte/suggerimenti delle mamme del parco), 3. tenere la bimba tutto il giorno al letto sperando che le passi. Ecco se riesce con p. 3, le ho detto di chiamarmi per dirmi come ha fatto, che Cookie manco con febbrona, gastro e bronchite sta fermo.
Ecco, non so cosa ne pensiate voi, ma io da oggi mi vanto proprio di essere definita una mamma italica. Se l'alternativa è fare delle proprie paure e dei propri bisogni la vita dei figli, preferisco il mio di atteggiamento. Ok, c'avrò pure le mie ansie e preoccupazioni, ma almeno me le tengo per me, mentre lascio che Cookie faccia le sue - doverose - esperienze.
caspita non me lo aspettavo. E' vero siamo definite chioccia e ansiose ma cappero!! Non più delle altre :) Almeno ci sforziamo di farli volare :)
RispondiEliminaL'ennesimo esempio del proliferare dei luoghi comuni. Le mamme italiane "chiocce", i bambini stranieri che a 2 anni corrono da soli la maratona e figurarsi se usano ancora il ciuccio...seeeeee!!!!! La realtà, evidentemente, è un pochino diversa :-)
RispondiEliminaLa realtà è decisamente diversa. Qui in Kuwait tutte le mamme inglesi che conosco non mandano a scuola i propri figli fino ai 3 anni e mezzo d'età. Tu pensa che io i miei li ho messi a 2 anni!
RispondiEliminaPer non parlare di alcune australiane ansiose che appena i figli hanno 37.5 di febbre corrono dal pediatra disperate.
Credo proprio che questi luoghi comuni siano da cancellare!!!!
io aprirei un capitolo sulle mamme inglesi...e' vero che le francesi in media sono assai piu rilassate delle italiche, ma io per esempio tutte le talebane della sterilizzazione che conosco sono tutte inglesi...poi quando smettono col biberon e passano alla guinness probabilmente affidano all'alcool il proseguimento della distruzione radicale dei germi :-D
RispondiEliminaLeggendo il tuo post e i commenti allora è proprio un luogo comune. Io tutte le mamme che conoscono sono molto più rilassate.....
RispondiEliminaVi ringrazio tutte per aver condiviso le vostre esperienze da mamme italiche. Sfatiamolo questo mito, che le altre sono proprio una spanna avanti o dietro, dipende dai punti di vista!
RispondiEliminaBeh dai, alla fine siamo fin moderne no ;-)? Qualche ansia è normale, tanto più giustificata dal momento che sei all'estero. Ma nel complesso... ci stai facendo fare una super figura al di fuori dei confini, grazie!!! Io sono tornata a lavorare quando mio figlio aveva 3 mesi (e ho pianto per 2 gg), l'ho mandato al nido a 8 mesi (e ho avuto qualche momento di sconforto a seguito dei suoi pianti mattutini) ma nel complesso sia io che lui siamo felici e contenti. Io uso l'ufficio come luogo dove posso riposarmi (so che voi mi capite!!!), lui al nido fa cose pazze e divertenti. E quando arrivano le malattie, pace e amen.
RispondiEliminaComunque vorrei dirvi una cosa senza spegnere i vostri entusiasmi... io di mamme (e nonne) italiche iper-sclerate ne conosco un bel po': l'amica che non si separa mai dalla figlia e che è già presa male perché fra "soli" 20 mesi dovrà mandarla all'asilo... la collega che piange tutte le mattine perché è convinta che la figlia di 13 mesi sia traumatizzata dal nido e non sa se ne farà mai una ragione... insomma, anche qui in Italia qualche stranezza talvolta si trova. Ma ci sono ovunque. La globalizzazione è arrivata anche qui ;-)