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venerdì 7 dicembre 2012

venerdì e Zia G.

il post lo intitolo così, perché faccio stranamente fatica a capire che oggi non è mercoledì o giovedì, ma inizia il finesettimana.

E che finesettimana. Un giorno di festa e un giorno importante per la Zia G., che si sposa con M.

Un matrimonio a cui non vedo l'ora di partecipare, perché io questi due li adoro.

Perché sono entrati nella mia vita praticamente allo stesso tempo, ma singolarmente. Al tempo dell'università, quando ancora pensavamo a cosa avremmo fatto con quella laurea, e personalmente non avevo minimamente idea di tutto quello che poi è successo.

Era il periodo delle uscite pianificate già dal mercoledì e l'appuntamento sempre lo stesso: "vediamoci davanti all'università e poi decidiamo dove andare". Peccato che davanti all'università si consumasse gran parte della serata, mentre decidevamo dove dirigerci.
Zia G e M. hanno imparato a conoscersi  davanti a quel cancello, e sotto i nostri occhi sono diventati una coppia.
Che poi voi la dovreste proprio conoscere la Zia G., una donna più unica che rara. Bella, intelligente, dolce ed estremamente disponibile, ha la fissazione dei fioretti, a causa dei quali si priva a fasi alterne di cioccolato, pasta, pane, dolci. Dice che lo fa per aiutare la fortuna, secondo me più l'ago della bilancia. Schizofrenicamente ipocondriaca, si fa sempre dodicimila analisi e se ha 37 di febbre non esce di casa per due settimane. Ha la fobia del pepe al punto tale che una volta a Londra abbiamo detto che era allergica, e come risultato non volevano cucinarle nulla per paura di farla stare male.
Vorrebbe essere Carry e vivere un amore travagliato, per questo se le cose con M. vanno troppo bene, ecco lì che trova il motivo per struggersi. Vuoi una scenata pazzesca di gelosia, vuoi una faccia moscia perché - attenzione - se lui è troppo tranquillo vuol dire che non la ama più, non c'è più desiderio.
Ha una passione per le scarpe con la zeppa e il fucsia, nonostante sia già altissima con la pelle color latte e i capelli rossi e lunghi.
Molto spontanea: è stata la prima a varcare la soglia della mia stanza in clinica il giorno che è nato Cookie, ignara di quanto era accaduto (ero stata ricoverata solo a titolo cautelativo, poi la situazione è precipitata...). Quando le ho gridato che avevo partorito, mi ha detto davanti al parentato accorso per l'occasione "che ca**o dici? mi stai prendendo in giro" e mi ha sollevato la coperta per vedere se c'era ancora la pancia.
La Zia G non è mia sorella come sapete, ma è tra quelle tre persone che nel tempo hanno ricoperto questo ruolo nella mia vita. Standole accanto ho capito che significa essere tenaci, forti e giusti. Accettare l'altro senza pregiudizi e combattere per quello in cui credi.
Con tutte le sue pazzie ha reso la mia vita certamente più movimentata, ma anche irrimediabilmente  più bella.
Per questo Le auguro, anzi auguro ad entrambi - che anche M. ha il suo perché - un vita meravigliosa.
Vi voglio bene.

***per la cronaca: Zia G dice di essersi letta il post mentre era in chiesa a confessarsi... ti adoro...***

2 commenti:

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