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venerdì 12 aprile 2013

ognuno ha il suo modo

Ci pensavo stamattina. Mentre sentivo le gambe traballanti, il fiato pesante, il rumore del rimbalzo dei piedi che andavano veloci, un po' per conto loro, un po' oltre la mia volontà.

Pensavo al motivo per cui avevo deciso di sottopormi a tale fatica. E sono stata travolta da una serie di emozioni, lontane come i ricordi. Incapaci di arrivare lì dove prima erano di casa, dove si sentivano a casa. Come ospiti senza maniere, con i piedi sul tavolo di cristallo, rumorosi e magnaccioni, mentre il padrone di casa cerca riposo, silenzio.

Emozioni che si prendevano il mio meglio quando ero più stanca, facendomi credere che c'era solo il peggio, senza via d'uscita. 
Un cuore che batte benissimo, stava, invece, per consumarsi. Una testa funzionante, lì per abbandonarmi. I polmoni, forti e giovani, in cerca d'aria, come se non riuscissero a trovarne abbastanza.

Ho sempre vissuto nella convinzione di essere una forte. Confondendo, anche in questo caso come mi è capitato spesso su altri fronti, il senso della parola con il suo significato. 

Solo quando ho lasciato la porta aperta alla più completa emotività, ho capito veramente che ci vuole una forza da leoni per riappropriarsi di se stessi, per cacciare gli ospiti sgraditi dalla propria casa. Per staccare i ponti con loro. Per cambiare la serratura. Per non farsi travolgere dal pregiudizio altrui mentre si affronta lo sfratto. Si affronta il problema. 

Problema che non è una debolezza, ma un momento, che non è sinonimo di fragilità ma di un malessere. Che va, per prima cosa, curato. E poi bisogna mettere in atto quelle precauzioni che lo tengono lontano.

Ecco allora, io stamattina ero lì per mettere distanza. Correndo via.

Tutti abbiamo i nostri momenti, le nostre irrazionalità. Io le 'scarico' con lo sport e la corsa.

Voi?

1 commento:

  1. Io ascoltando la musica a palla e cantando.. E una vota pure pattinando.. Ora sono almeno 4anni che non metto i rollerbrade...

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commenti biscottosi...