Pagine

martedì 7 luglio 2015

il giorno che l'ho incontrata, la flessibilità

In tempi non sospetti e mentre mi accingevo a tornare dalla maternità in quella conosciuta ai più come la "schiavitù moderna" (aka il modo in cui si è costretti a lavorare tipico di questa generazione), scrivevo di lei, la flessibilità.

Ecco, io un anno e mezzo fa, l'ho incontrata e credo di aver segnato il punto di non ritorno.

Frenate i malpensieri del "quindi non lavori più, fai un po' come ti pare".

Perché il paradosso è che io lavoro sempre tanto. Come mi ha detto una cara amica "stai tranquilla che tu pure in lavoro dove la pigrizia è tollerata saresti quella che lavora per tutti".

Ma lavoro meglio, perché vivo al netto dello stress che ruota intorno al semplice svolgimento delle proprie mansioni. Ve ne elenco alcune e accanto la soluzione che ti offre una semplice parola "Flessibilità".

# Obbligo di arrivare a lavoro entro un determinato orario (con ansia da traffico, accompagna i bimbi a scuola, ecc..): immaginate di non avere nessun obbligo di arrivare in tempo, ma anzi di poter aspettare che il traffico dimunuisca. Immaginate di poter scegliere di non andare proprio in ufficio e  di lavorare da casa.

#Obbligo di lavorare nell'ufficio della vostra città:  e se si potesse lavorare in qualunque ufficio della vostra società anche solo perché vi trovate lì per motivi personali?

#Obbligo di chiedere il permesso per visite mediche, impegni con i bimbi, etc. Pensate se poteste semplicemente bloccarvi l'agenda per le ore necessarie e continuare a lavorare prima o dopo. Senza dover rendere conto a nessuno di dove siete.

#La presenza sul luogo di lavoro come metro di giudizio: perché non i risultati ottenuti come unico criterio di valutazione?

Oggi questa è la mia flessibilità. Ovviamente richiede un forte senso di responsabilità e la disponibilità ad essere altreattando flessibile specialmente nei periodi in cui il lavoro ha molti picchi.

Come tutte le innovazioni è imperfetta, ma mi sostiene e mi aiuta nella gestione della vita di tutti i giorni, levandomi un bel po' di stress.

Proprio come la immaginavo 3 anni fa: "Francamente mettere questa parolina nel mio lavoro mi consentirebbe di essere molto più serena nella vita familiare. E magari, perché no, mi consentirebbe di insegnare a mio figlio che una donna può essere madre senza rinunciare al proprio lavoro, alle proprie passioni, in modo tale che lui, un giorno lavoratore e padre, passerà lo stesso messaggio alle sue colleghe e a sua moglie"

Se pensassi di  cambiare lavoro, credo che l'offerta della flessibilità sarebbe un punto essenziale senza il quale un tale passo oggi come oggi non avrebbe senso.
 

1 commento:

  1. Ti capisco e credo che ti capirei anche se non avessi due figli! la flessibilità fatta in questo modo dev'essere una cosa molto rasserenante. Un po' ti invidio :)

    RispondiElimina

commenti biscottosi...