Visto che vi ho tediato tanto col fatto che non ho più il lavoro di prima causa trasferimento qui a Bruxelles e che ne sto cercando uno nuovo, mi sembrava quanto meno dovuto mettervi a parte della mia ricerca e dei frutti che al momento ha - quasi - portato.
Allora, ho cominciato a guardarmi attorno da novembre, anche se a distanza, visto che ero ancora a Roma, avendo cura di specificare in ogni lettera di presentazione l'imminente trasferimento. Anche perché con questa crisi, ma chi ti paga il viaggio per venire a fare un colloquio sapendo che ti deve convincere a spostarti quando in loco ce ne sono altri mille bravi quanto e più di te e disponibili immediatamente?
Per la mia ricerca utilizzo principalmente i canali tradizionali: job posting su siti internet, siti di head hunter specializzati, Linkedin, ecc. A cui aggiungo: mail con CV incluso inviate a persone per cui mi piacerebbe lavorare (es. il capo del legale di una società, e in questo linkedin è un'ottima risorsa) e incontri con qualche conoscenza che ho qui a Bruxelles (questi ultimi per ora i meno fruttuosi!).
Vi starete certamente chiedendo "ma solo? solo siti tipo Monster? Ma quelli non funzionano mai!"
Invece funzionano, eccome. Ad oggi ad ogni mail inviata mi è sempre stata data una risposta, positiva o negativa, ma c'è sempre stata. Il che vuol dire che la lettera di presentazione e i CV vengono esaminati.
In questi ultimi quattro mesi, la mia ricerca, senza scorciatoie e senza aiuti, mi ha fruttato colloqui in 4 società e 1 studio legale.
In 3 società sono arrivata fino alla fine della selezione. E che selezione, penso di non aver mai parlato con così tanta gente in tutta la mia vita per avere un posto di lavoro. No, davvero, qui ti fanno parlare con quelli che potrebbero essere i tuoi futuri colleghi come con i capi, perché al di là della capacità professionale, l'intesa personale è fondamentale. E qui, ritorna il discorso del team player, ve lo ricordate, no? Pensate che in una mi hanno chiesto di preparare una presentazione da fare a tutto il personale del settore legale, circa 20 persone, che poi divise in gruppi mi hanno fatto il colloquio.
Si è trattato di 3 società statunitensi che sono top player nei loro settori, di quelle che fanno parte del tuo quotidiano per intenderci, che non puoi non conoscere e per le quali ti piacerebbe lavorare. Proprio quelle che in Italia sembrano inaccessibili.
Tutte mi hanno dato un feedback positivo, ma poi hanno scelto l'altro. Che volete, sono arrivata seconda e mai come in questi casi, vince solo il primo. Perché si prende l'unico contratto di lavoro a disposizione. Devo dire che mi è dispiaciuto soprattutto per un posto, perché mi piaceva molto la società. Ma tutte mi offrivano delle posizioni che mi avrebbero portato spesso fuori casa e costretto a un bel viaggetto giornaliero per arrivare a lavoro. Lo so sembra la storia della volpe con l'uva. Certamente sarebbe stato meglio averlo il lavoro, ma visto che non è stato possibile, penso sia lecito guardare anche a quello che ti è sfuggito di mano per i suoi aspetti negativi. Ad ogni modo sono state delle grandi opportunità di confronto e di approccio ad un modo di concepire il lavoro che sulla base delle parole mi piace molto (flessibilità, team working, investire nelle risorse, ecc.). D'altronde sulla strada per la vittoria si procede sempre a tentavi... quindi....
Quanto allo studio legale, ho rifiutato io. No, non sono pazza, è che la persona, il tipo di lavoro, gli orari, la vita, beh erano impossibili. E io non me la sono sentita. Mi auguro di non dovermene pentire mai. O se no alle brutte, mi vedrete bussare nuovamente alla porta. Più forte di prima.
Con un'altra società, la procedura di selezione è ancora in essere. Ma qui si va piuttosto a rilento. Chissà.
Nel frattempo sto continuando nella mia ricerca, ci sono dei giorni in cui ho più grinta, altri che devo ammettere di avere l'umore sotto le scarpe. Mi tiro su dicendomi che l'ho voluta io questa sfida e devo insistere. Ed è quello che faccio, sperando in un primo posto.