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mercoledì 7 dicembre 2011

Una professionista incinta diventa semplicemente una donna incinta?

Vorrei capire bene chi ha messo in giro questa 'convenzione' in base alla quale una donna una volta rimasta incinta smette di essere tutto quello che era prima e viene considerata semplicemente incinta.

Nonostante non sia cambiato proprio nulla dal giorno prima a quello di essere rimasta incinta. Si fa un mazzo lo stesso a tutte le ore e non si lamenta.

Addirittura nel mio caso non sono mai stata così attiva!

Eppure niente, tutti focalizzati sulla pancia.

Ho in ballo un bel progetto del quale non sono solo promotrice, ma anche parte importante dell'attuazione.

Ebbene, ecco come è stato commentato: "Pensa che bella che sarai con il pancione, mentre entri in quella sala a fare la tua parte. Pensa che effetto". 

Ma dico io, davvero non c'è niente di meglio da dire? davvero l'essere incinta è ancora un evento così stravolgente per chi ti sta intorno che non fa altro che concentrarsi su questo?

Eppure la prima cosa che la Dotti mi ha detto quando abbiamo appurato la gravidanza è stata: "non sei malata o particolare, questa è una condizione fisiologica della donna". Tradotto: prima o poi ci passano tutte (o almeno dovrebbe essere così).

Mentre scrivevo questo post mi sono domandata se un po' noi donne ce la siamo voluta, se ci abbiamo marciato in questo ruolo di donne in attesa fino a trasformarlo in una patologia, nella peggiore delle paure per i nostri datori di lavoro e nel luogo comune di cui sopra.

Sinceramente non ho una risposta, se non sempre la stessa che applico a tutte le condizioni della vita: ognuno dovrebbe essere considerato per quello che effettivamente è e fa, a prescindere dalle convenzioni che ruotano attorno al suo status nel mondo. Altrimenti non se ne esce.

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