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martedì 31 gennaio 2012

Just competing

Si dice che la competizione è insita in ogni genitore. Francamente penso che la competizione sia endemica in ogni nuova avventura della vita. Così è per la scuola, per l'università, per il lavoro.

E immancabilmente è così anche per la gravidanza (e sarà così anche dopo, come genitore). Ecco qualche esempio.

"Ma tu riesci anche a bere il caffè in gravidanza? Io no, ma sei sicura che faccia bene?"

"Ma il tuo bambino al 7° mese quanto ti hanno detto che pesa? Sai il mio pesava già 2 kg. E quanto è lungo?"

"Io non avevo quella pancia, devi stare attenta" oppure "io non ero così magra, ma sei sicura che mangi?"

"E da quale dottoressa vai? Io da lui, il migliore di Roma, quello che ha operato anche la cantante xxx"

Devo dire che la competizione con gli altri non fa per me. Un po' perché mi dà ansia e in fin dei conti non mi interessa, un po' perché vivo nella convinzione che ci saranno sempre persone migliori e peggiori di me. E, dunque, è meglio ispirarsi a quelli che ritieni validi.

Trovo molto stimolante, invece, competere con sé stessi. Cercare di superare i propri limiti e pretendere il meglio da quello che si fa. Certo, può portare alla perenne insoddisfazione se non si controlla e razionalizza. Ma, allo stesso tempo, può offrire opportunità impreviste.

Se ci si pensa bene, nella competizione con l'altro, il parametro di comparazione è sempre lo stesso, immobile e, col tempo, può rendere sterile la sfida.

Nella competizione con sé stessi e i propri obiettivi, il parametro muta con il fine perseguito, lanciandoti verso un orizzonte molte volte più ampio.

Come futura mamma mi propongo di insegnare questo a mio figlio. 

E di essere sereno con sé stesso e con gli altri.

Questo post partecipa al blogstorming

lunedì 30 gennaio 2012

Surprise!

Ma come ci siamo conosciuti, Cookie?

Nel modo più inaspettato del mondo e soprattutto nel luogo più disperso che ci poteva essere, questo!

Tempio del Sole e della Luna
Teotihuacan - Messico
Eh sì, perché devi sapere, piccolo Cookie, che io e il Papà quest'estate abbiamo affrontato un viaggio in Messico di ben 23 giorni con la Zia F e M. Il viaggio che volevamo fare da una vita. Era lungo come nemmeno il nostro viaggio di nozze e avventuroso. Tutto on the road, in tasca solo il biglietto aereo.

La Mamma qualche giorno prima della partenza si sentiva un po' strana, e allora ha messo in valigia acido folico e un test di gravidanza, tanto per stare sicuri nonostante il Papà fosse un po' diffidente.

Dopo più di 12 ore di viaggio tra scali e ritardi, siamo atterrati a Città del Messico. Un posto incredibile. Luci, macchine ovunque, gente a tutte le ore e tante tante case.

Io e il Papà eravamo elettrizzati e contenti, ci meritavamo proprio una bella vacanza, e poi la Zia F. e M. erano i compagni di viaggio perfetti.

Passati 3 giorni in questa città brulicante di vita, abbiamo preso la nostra macchina con la quale avremmo percorso più di 3 mila Km in 20gg. Meta: l'altra costa del Messico.

Prima tappa: un posto dimenticato dalla civiltà, che per arrivarci ci siamo persi varie volte, e una volta arrivati non trovavamo l'albergo prenotato solo qualche ora prima.

Poi si palesa davanti a noi una villa messicana, bella e nel mezzo del nulla. A pochi passi dalle piramidi, tra le più maestose del Messico.

Dopo un pasto meraviglioso, ancora lo ricordo, siamo andati a dormire. Ci aspettava una bella scalata fin su in cima alle due piramidi.

Alle sei di mattina, la Mamma apre gli occhi di colpo, come quando ti rendi conto di una cosa all'improvviso.

Si alza, senza svegliare il Papà, e corre in bagno con in mano il suo test di gravidanza. Lo fa e lentamente la prima lineetta diventa rosa. "Tutto normale" pensa.

Poi piano piano nota che anche l'altra lineetta si colora, anche se di poco, quasi impercettibile. Per esserne sicura, esce dal bagno e la mette sotto la lampadina in ingresso.

"Oddio, ma allora. Non può essere" e poi "Papà vieni qui, alzati, presto!"

Il Papà ancora molto assonnato la raggiunge "che c'è?"

"Guarda" e indica il test.

"Ah bello" e fa come per rimettersi a letto.

"Ma come tutto qui?"

"Bello, vieni qui che ti stringo fortissimo" e si abbracciarono per un'ora.

Così abbiamo capito che eri entrato a far parte delle nostre vite.

Il secondo test l'abbiamo fatto solo alcuni giorni dopo. Una conferma ovviamente, solo un po' più colorata!

Se te lo stessi chiedendo, sei stato con la Mamma in cima a tutte le piramidi del Messico. Non ci siamo fatti mancare nulla.

Sei stato dall'altro capo del mondo e il primo cibo che hai conosciuto era messicano!!!

E per questo motivo la Dotti ti ha soprannominato il "Pilota".

P.S. La zia F. è sta la prima a saperlo, anche se qualche giorno dopo...

domenica 29 gennaio 2012

Il pranzo della domenica

Oggi, pranzo a casa dei suoceri con i miei genitori, il Papà e il fratello C.

Il fratello G è rimasto a casa causa tosse-bronchite-febbre-anche stai lontano da una donna incinta.

Ero così contenta di stare tutti insieme, anche perché da quando c'è la novità di Cookie, tutti danno il meglio di se. 

O almeno così credevo, fino a quando non siamo arrivati al dolce.

Poi, tutto è precipitato, su di me.

Io: "ieri siamo andati a fare l'ecocardiogramma a Cookie, tutto bene, il cuore è a posto, ma a un mese dalla nascita dobbiamo controllarlo di nuovo. La prassi"

Mia suocera, dall'altra parte del tavolo: "Che ansia, queste cose mi danno proprio l'ansia".

Io, per cercare di tranquillizzare: "Comunque il medico è stato bravissimo""

Il Papà: "sì, molto bravo, competente, ha risposto a tutte le mie domande. E ne ho fatte tante". Tutto fiero di aver tediato un povero medico che non era stato affatto avaro di spiegazioni già di suo.

Mia mamma, mi guarda: "stai diventando tutta scura in viso. La metti la crema? Quella con il fattore di protezione 15. La metti?"

Io, pensando che stamattina specchiandomi sembravo anche un po' pallida: "no, impossibile. E comunque la metto".

Mia mamma: "beh, io dico quello che vedo. Ma sei sicura che è quella con la protezione. No, perché talvolta dicono che c'è la protezione, ma non è così"

Parte la Suocera: "Io ho preso piumone e federe per il letto della stanza di Cookie, tutto marrone. Servirebbero solo le lenzuola".

Mia mamma: "Io ne ho tante". Mia Suocera: "sì, ma serve marrone o beige". Mi mamma: "bianca? Ne ho tante ma forse così no. La comprerò". Mia suocera: "deve essere marrone o beige". 

Io cerco di rompere il circolo del marrone, che peraltro manco mi piace come colore: "Va bene tutto, sono le lenzuola di sotto. Bianche vanno bene". 

Mia suocera: "allora siamo d'accordo. Marrone o beige". Io: "ma ho appena detto che...". Mia mamma: "non fa niente, le compro".

Mia suocera: "allora, vediamo le cose che ho di quando il Papà era piccolo? Così non devi comprare nulla. E poi mi devi dire quanti lenzuolini ricamati vuoi. Così li faccio fare dalla vecchietta in campagna".

Io: "ma io avevo intenzione di comprare quelli carini con gli animaletti. Insomma una cosa da bimbo. Tanto poi bisogna lavarli spesso".

Lei: "uhm. Vabbè tu dimmi quanti nei vuoi dalla vecchina. Vediamo le camicine di lino che mettevo al Papà".

E giù, con duecento camicine di lino, che quando le ho viste, ho sperato che il Papà non avesse nessuna foto con indosso quelle cosine tutte bianche e con il merletto.

Caminicine che hanno scatenato immediatamente la fragorosa risata del fratello C.: "Papà non ci posso pensare che ti conciavi in quel modo!!! Vogliamo una foto. Ora!"

Io: "grazie, ma non credo di metterle. Oggi non si usano più. Sono molto belle, però".

La Suocera: "Vedrai che gliele metteremo. I neonati hanno la pelle così delicata".

Io: "No, davvero. Neanche in clinica gliele mettono".

Mia Suocera: "Beh, che importa. Tanto poi viene a casa e facciamo come ci pare a NOI!!"

Mi fermo qui. Ma sono un tantino preoccupata. Eppure erano sembrate così accondiscendenti fino ad ora...



sabato 28 gennaio 2012

Il mio primo diario - 30 anni fa come oggi

Alzi la mano chi ce lo ha avuto. Cosa? il primo diario dalla gravidanza al primo anno di vita



Questo è il mio, o meglio quello che mia mamma ha scritto mentre aspettava me e che ha continuato ad aggiornare nel mio primo anno di vita

Ogni volta che lo sfoglio mi stupisce e rallegra come quando lo vidi per la prima volta da bambina.

30 anni dopo sto componendo il primo diario 2.0, un blog, per Cookie. 
Per lasciargli traccia della sua vita a partire da quando era nella pancia.

E per me e il Papà per ricordarci delle evoluzioni emotive e fisiche che Cookie ha innescato in noi, nelle nostre famiglie e nei nostri amici.

Ogni volta che scrivo un post, penso a lui, a quando lo leggerà, a cosa penserà

...e sorrido e mi viene voglia di scrivere ancora...

venerdì 27 gennaio 2012

Io, novella Bridget Jones incinta

Erano mesi che me ne parlavano. Da un paio me la tiravano proprio.

La prima, una delle segretarie: "ma tu l'hai comprata? io la portavo sempre, ti aiuta, sai. Vedrai".
E da quel giorno me lo ha ripetuto tutte le volte che mi ha incrociata. Una specie di mantra: "allora l'hai comprata? COMPRALA!"

Poi la mia estetista, quando le chiedevo se ne avesse mai visto una alle dodicimila donne incinte che vanno nel suo centro: "no, mai, non so nemmeno come sono fatte. Figurati se serve. Bah" [ridendo]

E si è aggiunta, immancabilmente, anche mia mamma: "il Papà mi ha detto che non ce l'hai. Ma ti pare il caso? Guarda che serve! Vedrai che la Dotti ti dirà la stessa cosa"

A parte la sconvenienza di parlare di certe cose con il Papà, dovete sapere che le parole di mia mamma sono più temute di qualsiasi profezia Maya, o dell'allarme del previsto terremoto dell' 11 maggio scorso a Roma... una novella Nostradamus, insomma!

Perchè quello che dice lei, normalmente, si avvera. Specialmente se non è quello che ti auguri. Anni di conoscenza lo dimostrano.

E, infatti, come da copione, la Dotti mi ha consigliato - no troppo blando non è da lei - mi ha IMPOSTO di comprarla.

Quando il Papà l'ha vista, prima ha avuto un sussulto, poi ridacchiando mi ha detto "guarda che è più carina di quelle che indossava Bridget Jones".

Ebbene sì, io indosso la PANCERA. Quella con l'elastico, per sostenere la pancia. E vi dirò di più: inaspettatamente io e Cookie ci troviamo proprio bene. La mia schiena è contenta, la pancia pure.

Certo, non è sexy, ma tanto io il Papà non lo vedo durante il giorno. Forse necessiterebbe di qualche aggiustamento dal punto di vista dell'appeal (tipo colore, forma). Sto quasi pensando di inviare una lettera a chi le produce.

E ho deciso di condividerlo, un po' 'in pubblica piazza', perché tutto sommato non è così male come pensavo. E, sì, mi aiuta!!!


mercoledì 25 gennaio 2012

Once for All: the meaning of Cookie

Non credevo fosse possibile, ma il nomigliolo che io e il Papà abbiamo scelto per il nostro pupattolo ha creato qualche incomprensione nei nostri interlocutori.

Incomprensione dovuta, chiaramente, all'assonanza e non al modo in cui è scritto.

Ad ogni modo, ho pensato di fare un po' di chiarezza.

Dal dizionario ingl-ita:

Cookie - si legge ˈkʊkɪ' - sostantivo - dall'americano

questo è il significato puro del nomigliolo

1.      (biscuit) biscotto m.

  

[Lo so, tecnicamente questo è un chocolate chips cookie, ma per me e il Papà solo questo è il vero Cookie, il preferito - come il nanetto nella pancia!]


 nei momenti in cui proprio non mi lascia tranquilla e si agita, può effettivamente essere così...

2.      colloq. (person) a tough ~ un tipo tosto


Potrei tutt'al più accettare che venga frainteso con questo tipo di cookies, visto che c'è la definizione del dizionario

3.   inform. (on the Internet) cookie m.



purchè lo immaginiate così 


Ma di certo NON è questo...



lunedì 23 gennaio 2012

Braxton-Hicks? No no, quelle vere

Sono stata dalla mia temutissima Dotti.

Lo studio della Dotti è molto bello, con le sue assistenti carine e gentili, un tavolo sempre apparecchiato con tisane, acqua, biscotti, frutta secca e salatini anti-nausea, caramelle in ogni dove, divani confortevoli.

Eppure, appena sono entrata e mi sono seduta, Cookie ha cominciato a scalciare come un pazzo. Niente non voleva proprio tranquillizarsi. Che abbia paura anche lui di lei?

No, mi sbagliavo...

Dopo un po' di attesa entro nella stanza per la visita.

La Dotti mi guarda e mi fa: "allora come andiamo?"

Io: "bene, forse un po' stanca"

Dotti: "ma le hai portate le analisi?"

Io: "sì, eccole"

Dotti: "allora dicevi?"

Io: "che sono un po' stanca"

Dotti: "Le analisi vanno bene, tranquilla. Ma dormi la notte?"

Io: "un po' di meno, Cookie ogni tanto mi sveglia durante la notte e mi alzo presto"

Dotti: "dai, facciamo la visita"

Mi comincia a visitare: "hai la pancia un po' tesa" e poi quello che non vorresti mai sentirti dire al settimo mese "hai avuto le contrazioni!"

Io, cercando di darmi un tono: "ah sì, le contrazioni di Braxton-Hicks, ma è normale".

Dotti: "no, quelle sono più lievi, quelle che hai avuto sono le contrazioni vere. Ti ha fatto mai male la schiena o il basso ventre?"

Io, con la faccia da cane bastonato: "Ehm, sì".

Dotti: "Eh, che dirti devi stare a riposo per quanto possibile, intanto ti do un rimedio omeopatico. Tra 15gg ci rivediamo e mi dici come ti senti. Se ti ritrovo con la pancia così ti alletto e basta!" 

Che posso dire: 2 mesi a letto non ce la posso fare. Ma Cookie è troppo importante.

Quindi, abbiamo davanti a noi 15gg in cui rallenterò il ritmo e cercherò di avere ancora maggiore cura di Cookie.

Ho cominciato subito: sono sul mio letto con il mio pigiamino da un paio di ore, le gambe alzate e il mio nuovo telefilm cult: I signori della fuga!

...chi ben comincia...

domenica 22 gennaio 2012

Styling Cookie


L'ho dichiarato: mi piace fare shopping per Cookie (# 8 dei pros). 

In realtà mi piace fare shopping PUNTO. Anche se dovrei dire che mi piace andare alla ricerca di pezzi particolari, talvolta estrosi, talvolta basics, insomma di quello che mi ispira un particolare look o dettaglio che vedo per strada, su un giornale e soprattutto girovagando in rete.

Fortunatamente per il mio conto in banca, in me convivono due anime che si annullano: l'amante della moda che vi ho appena descritto (aka 'shopping addicted') e 'la vecchia zia oculata' che frena con forza ogni istinto sperpereccio fuori misura della shopping addicted.

Ultimamente questa battaglia interiore la sto riversando sugli acquisti per Cookie. 
Va detto che la vecchia zia oculata sta perdendo qualche colpo... ma davanti ad un nano che ancora deve nascere come si fa a non giustificare qualche debacle?

E mentre la vecchia zia girava lo sguardo, la shopping addicted ha fatto alcuni acquisti.

Ecco qualche istantanea del bottino.

Un body con la formula per Cookie - Doggy
Tutina-berretto-bavaglino a forma di giraffa - Just One
Body rosso della 'fortuna' con Snoopy - Benetton
Pare sia necessario come i pannolini!!
Body da campagna elettorale per il cuore di Cookie - H&M
Da bravi Italians c'è anche quello politically correct


sabato 21 gennaio 2012

DV - Sono o non sono encomiabile?

Diciamolo: sono veramente un bravo marito!
Le puerpere si sa, si creano un sacco di problemi per la linea, la panzona, la dieta, e voglio quello, e quello non lo posso mangiare...
Io trovo la Mamma bellissima, radiosa, molto concentrata sui suoi doveri, più di quello che mi sarei aspettato nella mia già altissima considerazione che avevo di lei.
Però rimane "femmina inside".
Questo significa che ogni tanto le prende lo sconforto per essere grassa, brutta, informe (sappiamo tutti che non è vero, ma i matti vanno assecondati!).
E allora io che faccio? La rassicuro, le dico che è bellissima, le dico che non è grassa e che anzi se pensiamo che in quella pancina c'è Cookie è incredibile che sia così piccola (tutte cose verissime, peraltro).
Ma questo mi renderebbe un Papà normale... io vado oltre...
Sto ingrassando a dismisura!!! Mi sto facendo crescere la pancia per non farla sentire sola!!!
Sono o non sono encomiabile???

Pros & Cons della gravidanza

Proprio questo sabato mattina, solo uno di molti ormai in cui Cookie ha deciso di non farmi dormire più fino a tardi, ho deciso di stilare la mia lista degli ups and downs di essere incinta. 

Perché proprio ora? Perché questi sabati continueranno per molto tempo ormai e tra un po' potrei arrivare al punto di non trovare più alcun lato positivo!!!

Eccoli qui.

10 motivi per cui aspettare un bimbo è bello

1) hai un bimbo nella pancia - lo so, scontato, ma io non pensavo proprio che sarebbe stato così sorprendente

2) il seno bello-enorme-sodo (ve l'ho detto che sono passata da una 2a ad una 4a&counting, no?)

3) i capelli sono da subito più lucidi e sani, non ti cascano, crescono rapidamente

4) idem per le unghie, farsi la manicure da sole non è mai stato così semplice

5) la pelle del viso è meravigliosa anche dopo una notte insonne

6) andare dall'estetista per il rituale della ceretta è un piacere, perché devi andarci di meno e sei meno sensibile

7) sei coccolata da tuo marito (in realtà lo sono sempre stata), dai tuoi genitori, dai tuoi suoceri, addirittura dai tuoi due fratelli maschi!

8) fare shopping per i bimbi è fichissimo e ti fornisce l'alibi per tornare anche tu bimba

9) i massaggi linfodrenanti che la mia Dotti mi ha prescritto nero su bianco

10) l'euforia, l'energia e l'aspettativa di questo periodo


10 motivi per cui aspettare un bimbo è dura

1) hai un bimbo nella pancia - che scalcia, si muove, gioca a tetris con i tuoi organi, ti sveglia, e che ti preoccupa se non scalcia, sveglia, etc...

2) devi lottare quotidianamente contro gambe gonfie che non hai mai avuto in tutta la tua vita

3) i cereali, la crusca, la frutta secca, i biscotti di fibra che un tempo non avresti mai degnato di uno sguardo, ora sono i tuoi migliori amici

4) ti manca il prosciutto "like the desert misses the rain"

5) sei a dieta ferrea eppure ingrassi comunque e a vista d'occhio

6) la bilancia - temuta più dell'esame di maturità

7) assumi sembianze più vicine ad un pollo/tacchino che ad un essere umano

8) fare shopping per te cercando di non far vedere che assomigli ad un pollo/tacchino* 

9) a letto si verifica uno strano ménage à trois: tuo marito, te e un cuscino lungo a forma di banana che, diciamoci la verità, cerchi più di tuo marito

10) la stanchezza, i cambiamenti di umore improvvisi, la paura per quel che verrà


*Ho comunque scoperto che se ti attrezzi può darti qualche soddisfazione. Seguiranno dettagli

venerdì 20 gennaio 2012

"Quelli lo sanno"

Chiedere consigli a mia mamma su come trattare un neonato è allo stesso tempo divertente, estenuante e, ovviamente, educativo.

Mia mamma ha avuto 3 figli (2 maschi e 1 femmina) e ha sempre lavorato full time - a dire il vero lavora tutt'ora, è una nonna 'gggiovane'.

Dunque è un'esperta, un manuale vivente della maternità coniugata con la carriera. Se poi ci mettiamo che ha dovuto anche dimostrare di essere agguerritissima davanti ad una vita che non è stata facile, allora sì è una super mamma. Almeno per me.

Nonostante ciò quando le chiedi qualche consiglio sulla maternità ha sempre lo stesso atteggiamento.

Sulle prime, sembra che non sia mai stata mamma di alcun bimbo, figuriamoci di un maschio: "ma non lo so, non mi ricordo, è passato tanto tempo, chiediamo alla nonna, lei forse si ricorda".

Cioè dovrei fare affidamento sui ricordi di mia nonna 84enne, più che su di lei che ne ha 30 di meno?!

Poi si scalda e comincia timidamente a dispensare consigli.

"Mi raccomando quando cambi il pannolino non lo lasciare mai con il pisellino al vento. Perché sai QUELLI si sentono liberi e ti fanno la pipì addosso. E poi mettiti sempre un asciugamano sulla spalla quando allatterai. QUELLI ti sbrodolano addosso. E poi devi avere tanti body da cambiare. QUELLI si sporcano sempre"

Insomma dopo 3 figli, maschi e femmina, e quindi dopo aver provato tutte le sfumature dell'accudire i neonati, per lei loro sono ancora esserini certamente dolci, ma da guardare con diffidenza.
Perché ti riservano sempre delle sorprese, QUELLI.

Mercoledì blues

Ieri è stata una giornata che mi è pesata in tutti sensi. 

Mi è pesata nella pancia, con un Cookie messo per traverso e particolarmente turbolento, come se sapesse lui per primo che la sua Mamma era inquieta. 

Mi è pesata nelle gambe con cui mi sono affannata a camminare nella mia pausa, perché mi devo assicurare almeno una mezz'ora al giorno di libertà da qui per non impazzire, per ricordarmi che c'è altro a cui pensare, profumi e luoghi là fuori da vivere.

Mi è pesata nella testa, nella concetrazione di dover portare a termine un lavoro quando proprio non ce la puoi fare. Non ti va. E non ti va perché non ne vedi il motivo, non hai la spinta e la forza per ricordarti qual era la spinta. Già, qual era??

E allora ti pesa anche nello spirito, perché dopo tanto tempo che giri come una trottola, che ti sbatti, che cerchi di darti delle possibilità create dal nulla - nonostante tutte le avversioni, i muri di gomma, la mancanza di supporto -  ti fermi. E pensi " ma non è cambiato assolutamente nulla. E se non cambia nulla? che ne sarà di me fra qualche mese? Dopo Cookie, dopo il parto, dopo la breve maternità, dopo che ci sarà? Ma soprattutto ci sarà qualcosa di tutta questa professione a cui ho dedicato i miei anni migliori, anni di studio, nottate di lavoro?"

Ultimamente, e per mia fortuna, in questi casi di scoramento viene in soccorso quella che io chiamo 'la parte migliore di me' e mi dice: "pensa se non ci fosse Cookie. Pensa se non ti fossi sbattuta. Pensa se non avessi la spinta di andare là fuori e darti una possibilità. Pensa se non avessi investito così tanto su te stessa. Pensa se ti preoccupa DAVVERO quello che succederà dopo la maternità. Pensa che onestamente CE LA PUOI FARE".

Ora, non so se sia tutto merito di Cookie l'intervento di questa mia parte migliore. Un fatto lo so: questo viaggio che ho intrapreso con lui mi sta cambiando. Nonostante tutto e tutti. In meglio.

E non lo avrei mai immaginato 6 mesi fa.




mercoledì 18 gennaio 2012

Bad driving

Oggi sono arrivata a lavoro in macchina. Come tutti i giorni. Solo che oggi arrivarci non è mai stata così dura.

Fatto tardi? Traffico? Brutti incontri? I sanpietrini di Roma che fanno ballare la mia povera smart?

No. Tutto questo c'è sempre stato.

La novità è che Cookie ha deciso di posizionarmi i suoi piedini proprio sotto lo sterno sul lato destro e di spingere come una furia ogni volta che tentavo di tenere più saldo il volante.

In un attimo mi sono ricordata di quelle volte che io e i miei fratelli abbiamo rotto l'anima a mia mamma mentre guidava. Lei ci diceva di stare fermi, noi continuavamo a saltellare nella macchina.

E per la prima volta ho avuto l'istinto di RIMPROVERARLO. Beh, diciamoci la verità, lo ho anche fatto.

Lo so che dovrei pensare che "poverino, lui sta stretto, è inconsapevole, vuole solo stare più comodo".

Sì, certo. Peccato che oggi la mia stanchezza lascia poco spazio alla comprensione. E mi sento in colpa.



lunedì 16 gennaio 2012

SOS - Mi si è ristretta la piscina!

Qualche indizio c'è stato:

1) nelle ultime tre settimane la mia pancia è cresciuta a vista d'occhio

2) i calci/movimenti li sento dall'inguine alle costole

3) mi si è abbozzata la pancia.  

L'indizio 3) merita qualche dettaglio in più. Una sera di queste ero sul divano intenta a vedere un telefilm e ho cominciato a sentire che si stava tirando tutta la pancia. Allora ho pensato "guardiamo un po' che succede". Scopro la pancia e... avevo un BOZZO enorme sul lato sinistro della pancia e uno piccolo e appuntito all'altezza delle costole. 
Il Papà, richiamato da un mio "ma cosa stai facendo Cookie!", guarda la pancia, fa un balzo e proferisce: "oh mamma, pensi sia il caso di fare una foto e mandarla alla Dotti?". 
Fortunatamente la razionalità ha prevalso. Così abbiamo capito che Cookie fa stretching!

Oggi però abbiamo avuto la conferma: lo spazio di Cookie sta sempre più diminuendo. 

Siamo andati a fare l'ecografia, dopo che l'assistente della Dotti mi ha ricordato che era almeno un mese e mezzo che non ne facevo una.  Non mi dite niente, l'ho sempre detto che non sono pratica, e che faccio cose strane. Insomma, non mi sono resa conto che era passato tanto tempo... Comunque ora lo so, devo tornare alla 32a settimana.

Ebbene, Cookie in questi 45 giorni è cresciuto notevolmente e pesa più del doppio!!! 

Sta talmente stretto che si è già messo in posizione... Ehm, mi raccomando non facciamo scherzi che l'equilibrio della Mamma (e anche quello del Papà ultimamente) è precario... 


domenica 15 gennaio 2012

Friends4Cookie

Come accennava il Papà nel suo DV, abbiamo fatto i primi acquisti per Cookie.

Abbiamo preso il "TRIO",  parola che fino a pochi giorni fa evocava al massimo il Trio Medusa [okey, d'accordo anche il Trio Marchesini-Lopez-Solenghi, sono più vecchia di quello che penso].  Ora so che TRIO significa in breve il modo di portare a spasso Cookie.

Per i non addetti ai lavori - e per me che ho ancora qualche difficoltà ad identificare tutti i pezzi - ecco la foto del TRIO (aka "Inglesina Basilico")


Mentre il Papà ha scelto questo prodotto dopo un'accurata analisi di mercato e proiezioni costo-beneficio, io sono stata rapita dal COLORE. Il Verde è il mio colore preferito da sempre!

Sempre basandomi sull'impatto visivo ho scelto i primi amici di Cookie: Gigi&Lele. Chi sono? Una giraffa e un elefantino, eccoli qui come front-animals del lettino e del fasciatoio della Pali.


Che ve lo dico a fare, sono entrata nel loop del tema savana e mi piacerebbe riempire la stanza di Cookie di leoni, zebre, ippopotami...

Fortunatamente per ora con il Papà abbiamo deciso di fermarci qui con le spese, mentre raccogliamo qualche idea sulle cose che ci piacerebbe avere per Cookie, cercando di creare una sorta di wishlist.


venerdì 13 gennaio 2012

Non fa male, non fa male

Ieri, mentre mi aggiravo per lo studio, una delle segretarie mi guarda e mi fa: "Comunque non è vero che il parto naturale è così traumatico. Stai tranquilla"

Io, attirata dalle parole "parto-naturale-non-traumatico", mi avvicino con circospezione, come se mi stessero per confidare un segreto pazzesco in grado di sollevarmi da una delle mie più grandi paure.

Lei continua: "guarda, io il parto me lo ricordo come una cosa tranquilla. Pensa che il travaglio me lo sono fatto quasi tutto a casa, perchè non mi sembravano quasi contrazioni. Poi ho chiamato mia mamma che mi ha detto di correre in ospedale, perchè non solo erano contrazioni ma anche molto ravvicinate. Sono arrivata in ospedale e, voilà, ho partorito".
Tutta rincuorata, la ringrazio e stavo per andarmene, quando lei aggiunge: "beh però io ho anche una soglia del dolore molto alta".

E io - col sospetto che il momento idilliaco stesse precipitando: "io, in realtà, ho una soglia del dolore molto bassa. Pensa che l'ultima volta che sono stata dal dentista mi ha detto <<signora, lei vuole fare il parto naturale? Ma se per toccarle un dente dobbiamo farle due anestesie!>>. ti rendi conto?"

Lei, voltandosi di spalle "beh allora credo che nel tuo caso sarà diverso".

Io, cercando di rincuorare me stessa: "comunque mi faccio fare l'epidurale subito!"

Lei, senza pietà mi sferra l'ultimo colpo: "l'epidurale, certo. Considera che se arrivi troppo tardi in ospedale non te la possono più fare!"

giovedì 12 gennaio 2012

We are weird, you and I

In questi mesi una cosa l'ho capita: tu sei dentro di me, ma sei già così diverso da me!

Innanzitutto, sei un maschietto e questo si percepisce dai tuoi calci ben assestati, che almeno fino ad oggi mi divertono, tranne quando decidi che le mie costole ti stanno antipatiche e le prendi di mira per una buona mezz'ora.

Sei uno che vive di notte, ma che sa comprendere quando sono davvero stanca e ho bisogno di dormire e allora decidi che giochi in silenzio. Speriamo che questo atteggiamento empatico ti assista - e mi assista - anche dopo la tua nascita.

Non ami chi alza voce.  E nemmeno chi ha un tono borioso e di sufficienza. Hai un vero talento, un idealista già dalla pancia. E mi piace, tanto! 

Sei un abitudinario e in questo sei diverso da me. Eh sì, perché se il week-end si va fuori o si fa un po' più tardi la sera, non mi lasci dormire. Dov'è finita la tua comprensione in questi casi? Preparati perché questo io e il Papà non lo possiamo proprio accettare e ci preoccupa!

Ti piace da matti la musica, ma non quella classica. Quella ti addormenta. La vuoi forte e decisa, rock e strutturata, e allora via come si balla nella pancia. Io la preferisco più delicata, ma senz'altro straniera.

Ma c'è un cosa in cui siamo proprio distanti anni luce: il cibo. A te non piace niente di quello che io adoro mangiare. Ad ogni mio peccato di gola scatti sull'attenti come se ti avessero fatto il peggiore degli sgarri.

Ad oggi ti sei lamentato, alcune volte anche in maniera esagerata, di: cioccolata,  pasta al forno, lasagne, pizza, dolci (la mia amatissima crema pasticcera!), tartufo, rosmarino, fritti, peperoni, muffins al cioccolato (che avevo preparato con tanta cura e che ho visto il Papà mangiare uno ad uno davanti al mio naso), pane-preztel (che quasi mi commuovevo quando l'ho trovato al supermercato, senza dover affrontare un viaggio in Germania!).

Talvolta ho paura che appena uscito dalla pancia, farai la spia con la Dotti per quelle volte che ho sgarrato. Perché diciamoci la verità: è lei che mi ha trasformato - contro la mia volontà e facendo leva sul mio senso di responsabilità - in una "salutista-donna incinta rompicoglioni-odiata da tutti i ristoratori-al limite della maniacalità". E tu, di conseguenza, ti sei fatto un'idea sbagliata di me. 

Tanto per capirci: le verdure bollite e il petto di pollo non sono il massimo della vita. E appena esci, tra qualche mese, senza fretta, quando sarai pronto, ti mostrerò quello che intendo...

Nel frattempo, sì, siamo una strana coppia, tu ed io... e mi piace!

martedì 10 gennaio 2012

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In onore di Cookie, che è un maschietto, vado per l'azzurro... spero sia di suo gradimento...

l'ultima stanza

In nome della madre inaugura la vita
Dopo aver superato - spero - l'esperienza dell'influenza in gravidanza, sono tornata a lavoro e al solito tran tran. 

Più vado avanti e più mi rendo conto che la quotidianità mi fa bene, soprattutto per bilanciare l'aspettativa di questo ultimo trimestre. 

Eh sì, perché se al Papà (aka Daddy's View - DV) è presa l'ansia esemplificata nello shopping matto e disperato, per me si è tradotta nella necessità di avere tutti gli adempimenti burocratici sotto controllo.

E allora via con telefonate all'assicurazione, al commercialista, al datore di lavoro nella ricerca disperata di rassicurazioni, per essere certa di trovarmi - almeno una volta nella mia vita - meno impreparata.

Ma come dicevo è tornato il lavoro, la regolarità delle giornate, a distrarmi un po' e a ricordarmi che in fin dei conti mancano ancora 3 mesi ovvero "l'ultima stanza", citando il libro che si è inserito nella mia parentesi 'influenzale': In nome della madre di Erri De Luca.

Indipendentemente dal proprio credo, leggere la storia della natività dal punto di vista di Maria ci ricorda che siamo tutte sotto lo stesso cielo. 
Maria, nelle parole di De Luca, mostra quella dolcezza e quella forza caratterizzanti l'instinto materno che matura immediatamente in ciascuna donna che si scopre madre.

Se vi va, leggetelo.



lunedì 9 gennaio 2012

DV - L'ultimo trimestre

La settimana scorsa ero tranquillo, presente a me stesso... il nuovo anno ha invece coinciso per me con una serie di stravolgimenti!
Avevo sempre detto di non acquistare nulla per Cookie prima dei saldi, perché tanto ci sarebbe stato molto tempo.
Avevo sempre visto la nascita come qualcosa relativa all'anno venturo.
Ebbene tutto è precipitato: negli ultimi tre giorni abbiamo comprato il TRIO, il lettino, il cassettone-bagnetto-fasciatoio, un pacco di body, tutine, berretti...
Aaaaaaaaahhhhhh, i berretti poi... talmente obnubilato come ero, ne ho addirittura comprati 2 con su scritto "Born in 2011"!!!
E vogliamo parlare della clinica? Siamo andati a vedere la clinica dove vorremmo far nascere Cookie... insieme con una folla di papà ansiosi e mamme in attesa... cosa c'è di più ansiogeno?

Va detto che c'è anche il "sunny side": adesso non vedo l'ora di accarezzare il pancione, parlare a quest'esserino che, sono certo, farà più danni dell'uragano Katrina, almeno al mio equilibrio emotivo di facciata!!! Ne sto prendendo sempre più coscienza!

NON VEDO L'ORA!

mercoledì 4 gennaio 2012

buon 2012 anche a te!

Allora scatta la mezzanotte ed ecco la prima sorpresa del nuovo anno: febbre-tosse-raffreddore-dolori muscolari!
ecchecavolo! Un'influenza così non mi veniva da anni.

E 4 giorni dopo eccomi ancora qui a tentare di stare meglio facendo affidamento solo su me stessa.

Perché sai quando sei incinta non puoi fare diversamente. Non ci sono farmaci. Ah, tranne lui, certo, il Paracetamolo. Perfavore, qualcuno sa dirmi a cosa serve esattamente? No, perché davvero non cambia nulla se lo prendi oppure no.

Ma perfortuna c'è la Dotti, lei sì che ne sa una più del diavolo. Che bella dritta mi ha dato attraverso la sua assistente personale, perché lei è fuori - in vacanza? che orribile parola, lei è solo 'fuori' -.

Eh sì, pensate anche se sono incinta posso comunque fare l'aerosol con l'ACQUA!!!!!!!!

Non vi dico la rabbia che suscitano tutte queste pubblicità sui medicinali per l'influenza... in particolare ce ne è una che gira questi giorni che fa vedere un letto che si avvicina ad un uomo che sembra mostrare i primi sintomi dell'influenza, ma poi si prende questa meravigliosa pasticca effervescente e tutto passa.

Soprattutto perché io nel letto ancora ci sto, a combattere contro una terribile tosse, un raffreddore che non mi permette di respirare, la febbre che va e che viene, ed un Cookie più agitato del solito. Anche se devo dire che questo suo scalciare tranquillizza un po' il mio senso di colpa. Perché da quando mi sono ammalata non faccio altro che pensare a come sta lui, a non dargli fastidio con la tosse forte, che manco quella asmatica è così. Speriamo mi voglia bene lo stesso, anche se ha una mamma un po' 'pecetta'. 

Ce la sto mettendo tutta però. Mi sono addirittura convinta che il paracetamolo e, soprattutto l'aerosol con l'acqua, sono la sola vera cura contro l'influenza, anche dopo la gravidanza.

Beh, oddio, forse con l'aggiunta di una buona aspirina americana...